Speciale Apicoltori - n. 652, febbraio 2015
Gli uomini dell'Apicoltura in Italia
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 • Stefano Rossi
Quello di Apicoltore? Il mestiere più bello del mondo
di a cura della Redazione
 
 CARTA DI IDENTITÁ
 nome  Stefano
 cognome  Rossi
 età  40
 regione  Toscana
 provincia  GR
 comune  Grosseto
 nome azienda  Apicoltura Rossi Sas
inizio attività  1960
arnie  800
 apicoltura  Nomade
tipo di api  Apis Mellifera Ligustica
 tipo di miele  Millefiori
Girasole
Sulla
Erba medica
Castagno
Corbezzolo
 miele prodotto  400 quintali/anno
 
 • L'Intervista
 
Come ha iniziato l'attività di apicoltore?
In pratica ci sono nato in mezzo alle api, l’azienda è iniziata con mio padre e poi sviluppata da noi figli.
 
Per quali motivi avete scelto questa attività?
Come detto, la strada era già avviata e mi è sembrato giusto dare un seguito al lavoro e ai sacrifici dei miei genitori. Ma non è solo questo, credo che non ci sia “mestiere” migliore di quello dell’apicoltore. Noi, grazie alle api, siamo i veri alleati dell’Ambiente e della Biodiversità.
 
Che cosa vuol dire avere una passione per l’Ape?
La passione per l’ape è come una malattia, se ti esplode dentro non puoi più farne a meno. Quando “conosci” le api non le eviti più. Quello dell’ape è un mondo meraviglioso e osservarlo ogni giorno mi ha dato modo di imparare molto sulla Natura e sulla Vita.
 
Quali sono le difficoltà che si incontrano nella sua zona?
Svolgiamo la nostra attività prevalentemente in Maremma, zona da sempre vocata alla coltivazione di leguminose e girasole. Purtroppo con l’avvento delle centrali a biomassa molte aziende si sono convertite alla coltivazione di mais, impoverendo in maniera molto importante le fonti nettarifere a disposizione.
 
Che problemi pone la commercializzazione?
La commercializzazione non pone particolari problemi, la nostra azienda confeziona tutto il miele prodotto distribuendolo sul mercato nazionale ed estero.
 
Pratica il nomadismo?
Pratichiamo un nomadismo a corto raggio, avere gli impianti molto lontano dalla sede aziendale ci complica molto il lavoro.
 
Un Apicoltore deve essere anche un esperto botanico?
Sicuramente si! Le api vanno posizionate nel giusto momento vicino alle giuste fonti nettarifere. Il segreto è facilitare il lavoro delle api nella ricerca del prezioso nettare dei fiori.
 
Che tipo di apicoltura pratica?
Per scelta pratichiamo apicoltura convenzionale.
 
Che cosa direbbe agli apicoltori che usano antibiotici?
L’utilizzo di antibiotici non è indispensabile, aumentando il lavoro in apiario i problemi diminuiscono. Sarebbe però giusto avere la possibilità, laddove si presentino dei problemi, potersi avvalere di un rapporto costruttivo con le autorità veterinarie, cosa che purtroppo difficilmente capita, vedi cosa è accaduto in Calabria quest’anno.
 
Utilizza particolari tecniche per migliorare il lavoro in apiario?
La nostra apicoltura è nei limiti del possibile, meccanizzata. Abbiamo autocarri con gru per gli spostamenti. In laboratorio utilizziamo linee di estrazione e confezionamento automatiche.
 
Come lotta contro la varroa?
Utilizzando al meglio le poche armi che sono disponibili legalmente in Italia. Reputo che sarebbe giusto e ottimale poter usare i medicinali ammessi nel resto dell’Unione Europea.
 
Che cosa non funziona in apicoltura?
Molto spesso mi capita di assistere a delle vere e proprie prese di posizione da parte di esponenti di associazioni di categoria in merito a proprie linee di pensiero, più o meno condivisibili. Secondo me il confronto deve esserci sempre, e del buono ci può essere da entrambi le parti. Il comparto può crescere solo nell’Unità di intenti, come ci insegnano ogni giorno le api. Perché non ascoltarle?
 
Cosa funziona nel mondo apistico?
Sicuramente le api! Molto meno spesso chi si spaccia per “grande apicoltore” ma le api le ha viste solo nei libri… Imparare a conoscerle, poi, permette l’impiego di Buone pratiche apistiche: ci danno api forti, più resistenti alle patologie e più produttive.
 
Cosa rappresentano per lei le api?
Le api per me, la mia famiglia e la mia azienda rappresentano la vita, siamo cresciuti producendo miele, impegnandoci, giorno su giorno, a far capire a tanti consumatori i mille aspetti del miele, i suoi profumi e le sue proprietà. Le api sono la garanzia della vita sul pianeta Terra, sono il futuro che noi dobbiamo impegnarci a lasciare ai nostri figli.
 
Ci racconti un episodio particolare legato alla sua attività.
In un momento in cui la nostra nazione è “invasa” da mieli di origini molto discutibili, siamo riusciti a far arrivare i nostri prodotti in Cina. Credetemi è un fiore all’occhiello e sta a dimostrare che si può invertire il flusso di miele dalla Cina verso l’Italia.
 
Aspettative future dell’attivita?
L’azienda si sta rivolgendo sempre più verso il mercato estero, che molto spesso è più attento alla qualità di quello che si mette sulla propria tavola. E noi puntiamo, in primis, proprio sulla qualità che è la carta d’identità dei nostri prodotti. è la strada giusta anche per incrementare i consumi di miele.
 
 
 • Le immagini di questa intervista (click per visualizzare)
 
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