• Marinella Concu |
L’Ape? Il miglior alleato dell’Apicoltore |
di Massimo Ilari, Alessandro Tarquinio |
|
CARTA DI IDENTITÁ |
nome |
Marinella |
 |
cognome |
Concu |
età |
36 |
regione |
Sardegna |
provincia |
n.d. |
comune |
Brumini |
nome azienda |
Apicoltura “Isca 'e' Muras” |
inizio attività |
2002 |
arnie |
189 |
apicoltura |
Nomade e Stanziale |
tipo di api |
Apis Mellifera Ligustica
|
tipo di miele |
Millefiori
Sulla
Eucalipto
Corbezzolo
|
miele prodotto |
55 quintali/anno |
|
|
• L'Intervista |
|
Come ha iniziato l'attività di apicoltore? |
A farla da padrone è stata la passione, una passione tramandata dai nonni materni che utilizzavano i bugni villici all’interno del centro abitato.
E non è la solita dichiarazione d’amore di facciata. E’ indubbio che se si entra con il cuore nel mondo dell’ape non si può che essere attratti dalla loro società.
In molti l’hanno più volte dichiarato dalle pagine di Apitalia, ma per quanto mi riguarda vi assicuro che quando si entra in sintonia con le api l’esperienza è difficile da dimenticare. Non si può spiegare del tutto, e proprio per questo invito i miei colleghi a mettersi in ascolto. |
|
Per quali motivi ha scelto questa strada? |
Dato che Barumini, dove vivo, è un comune con attività prevalentemente agro-pastorale ed avendo numerose fioriture a disposizione, ho pensato di intraprendere questa attività oltre che per le ragioni che ho testè enunciato anche perché quello dell’apicoltore è un lavoro ecosostenibile. Non è solo una mia idea, visto che ne ho avuto un riscontro immediato dai numerosi turisti che visitano i siti archeologici presenti nel mio piccolo paese. |
|
Cosa significa avere una passione per l’ape? |
Profondo rispetto per i dinamismi naturali e grande interesse per un modello di società così avanzato dal quale tutti dovremmo trarre esempio.
Poi, come non ammirare le api per il grande lavoro che ogni giorno attuano in nostro favore.
Come dimenticare l’impollinazione? Le api continuano a morire per tante ragioni ma se è super scontato pensare immediatamente al calo di produzione di miele, primo alimento pregiato ora a rischio, non si può sottovalutare l’insufficiente impollinazione delle piante che ha conseguenze più ampie, portando ad una drastica riduzione delle varietà vegetali che sono presenti sul Pianeta: frutta, verdura, e chi ne ha più ne metta. |
|
Come si può dimostrare tutto ciò? |
Le cifre parlano chiaro: in Italia l’apporto economico dell’attività delle api al comparto agricolo è di quasi 1.600 milioni di euro l’anno (corrisponde a 1.240 euro ad alveare). Se consideriamo la scomparsa di circa 200 mila alveari nel 2007, la perdita in soldoni, per la mancata impollinazionne delle piante, è stata valutata in circa 250 milioni di euro. Basta con i veleni che uccidono le api, abbiamo bisogno di misure certe, efficaci e pulite anche per fare fronte alle patologie che colpiscono l’alveare.
In primis, la varroa.
Ciò che trovo sconcertante è che mentre in Italia è praticamente dimezzata la popolazione di api qualcuno, per un’eventuale sostituzione, ha avuto la bella (?) idea di lanciare il bombo.
Pazzesco. |
|
Quali sono le difficoltà che si incontrano nella sua zona? |
Su tutte le avversità climatiche, in particolare vento e siccità.
Da non sottovalutare l’impatto negativo dei gruccioni che, soprattutto nel periodo di fioritura dell’eucalipto, costringono le api a difendersi non uscendo a raccogliere il nettare e per questo risulta penalizzata la produzione. Purtroppo gli Enti preposti non riconoscono i danni creati dai gruccioni, in quanto spesso i funzionari “burocrati” hanno scarse conoscenze il vasto mondo dell’apicoltura.
E’ ora di dire basta a questa situazione, anche per tutto ciò che ho detto sino ad ora. Ma preferisco ripetermi: l’ape è il miglior alleato dell’apicoltore, dell’uomo e dell’ambiente.
Rispettiamola, proteggiamola. Ma soprattutto facciamola conoscere al mondo bambino a partire dall’asilo nido. Senza ape la nostra vita non ha futuro. |
|
Che problemi pone la commercializzazione? |
Troppo spesso siamo costretti a confrontarci con commercianti ed invasettatori di miele di dubbia provenienza e qualità che altera il mercato del buon miele, creando sofferenze economiche agli apicoltori seri.
Se tralasciamo la qualità i consumatori fuggiranno dal miele. Una domanda. Vi sembra normale che in Italia il consumo di miele si attesti ancora oggi sui 350-400 g pro-capite l’anno? Siamo il fanalino di coda nei consumi del Vecchio Continente. Qualità e informazione sono la parola d’ordine per imporre il miele nella dispensa e a tavola. Non una sola varietà, ma almeno 5. Qui da noi non mancano di sicuro. |
|
Pratica il nomadismo? |
Sì, ma in modo parziale. Tenendo conto delle necessità produttive. |
|
Un Apicoltore deve essere anche un esperto botanico?
|
Senz’altro, se non si conoscono le fioriture e i periodi del rilascio del nettare che apicoltori saremmo? Ciò non significa trasformarsi in professori di botanica, ma semplicemente conoscere le fioriture della zona o della regione in cui si vive anche per non lavorare a vuoto e non sprecare energie. Il mestiere di apicoltore è duro e risulta ancora vieppiù arduo se non si conosce il territorio in cui si vive. |
|
Che tipo di apicoltura pratica? |
Un’apicoltura tradizionale. Un’apicoltura densa di storia e di tradizione che tiene conto delle innovazioni introdotte per semplificare il lavoro in apiario. |
|
Cosa direbbe agli Apicoltori che usano antibiotici?
|
Per colpa di pochi che utilizzano queste sostanze la maggior parte di noi risulta colpevolizzato anche se non vi fa ricorso.
Riconosco, però, che il problema esiste e va affrontato finanziando studi seri per affrontare le patologie apistiche.
Ai ricercatori chiediamo, da sempre, molecole “pulite” che ci permettano di curare al meglio le patologie dell’alveare. |
|
Utilizza particolari tecniche per migliorare il lavoro in apiario?
|
Impiego il diaframma, tenendo le arnie a 9 telaini con lo scopo di danneggiare il meno possibile le api al momento della visita ed avere la possibilità di restringere la famiglia quando si presenta la necessità, ed accelerare la salita la melario delle api. |
|
Come lotta contro la varroa? |
Senza tanti preamboli, con timolo e acido ossalico.
Così operando ritengo di fare il minor danno possibile alle api e al miele. |
|
Cosa non funziona nel mondo apistico? |
L’associazionismo, almeno in Sardegna, l’assistenza apistica ed i prodotti a disposizione per la lotta alle avversità di qualunque tipo siano. E’ il solito ritornello, non si prende esempio dall’ape. E l’associazionismo stenta a decollare, penso sia un male nazionale, perché ognuno pensa a se stesso. Se non impariamo la lezione non credo che per l’apicoltura ci sia un roseo futuro. Ma associazionismo non vuol dire verticismo, ma aggregazione dal basso in cui le decisioni si prendono in modo orizzontale. |
|
Cosa funziona nel mondo apistico? |
In Sardegna le api, in quanto abbiamo una stagione apistica abbastanza lunga, ed inoltre, per chi è intraprendente, si ha la possibilità di vendere direttamente invasettato il miele al cliente. Eppoi, sono veramente irresistibili gli effluvi che si sprigionano dai mieli delle nostre zone. |
|
Cosa rappresentano per lei le api? |
E’ bene ricordarlo e vi ringrazio per la domanda. Dedizione, forte passione e grande ammirazione per un insetto così laborioso. Le stesse motivazioni che traspaiono dalle pagine del giornale. Un encomio per la Campagna Liberi dai Veleni che invito gli apicoltori a sottoscrivere. Dopo aver intaccato la credibilità dei neonicotinoidi, Francia e Germania in particolare, è il momento di attaccare tutto l’armamentario chimico che ci assedia. |
|
Ci racconti un episodio particolare legato alla sua attività.
|
Una volta, durante una visita in apiario, trovai all’interno di un’arnia due regine che deponevano tranquillamente, senza minimamente disturbarsi. Una convivenza esemplare e insperata per la loro organizzazione. Un’altra volta, invece, sempre durante una visita in apiario, i gruccioni mi sfrecciavano a pochi centimetri di distanza per catturare le api che si alzavano in volo, quante schivate per evitarli. |
|
Aspettative future della sua attività? |
Appena finita la struttura di accoglienza e lavorazione dei prodotti che stiamo approntando, mi auguro di portare i consumatori del miele a lavorare con me in modo da mostrare e far capire tutte le fasi di produzione del miele e creare consapevolezza del prodotto che stanno consumando. |
|
|
• Le immagini di questa intervista (click per visualizzare) |
 |
Marinella Concu |
 |
Marinella Concu al lavoro in uno dei suoi apiari |
 |
|
 |
|
|
© by Apitalia - Tutti i diritti riservati  |
|
[Torna all'indice generale] |
|